L’economia Circolare, oltre a essere conveniente, è anche bella. Il nostro progetto di moda sostenibile si basa sulla produzione di nuovi capi d’abbigliamento partendo dagli scarti dei jeans.
Il bello è qualità, ricerca e stile inteso come capacità di design, viene ideato e riconosciuto da chi ha gli strumenti culturali per farlo, non è oligarchia ma conoscenza,
L’economia circolare produce bellezza autentica; quella fatta nel rispetto del valore del tempo di rigenerazione dei sistemi naturali della Terra; non esiste vera bellezza dove non c’è rispetto per la vita in tutte le sue forme. Pensate: per realizzare una singola maglietta di cotone sono necessari 2.700 litri di acqua, sufficienti per soddisfare il fabbisogno di una persona per 2,5 anni (fonte: Parlamento Europeo)
Anche gli scarti dei jeans rientrano in una visione più ampia sebbene, nell’era del consumo all’eccesso, lo scarto è impropriamente definito tale. Il fenomeno scaturisce dall’eccessiva contrazione temporale dei cicli produttivi che realizza come più conveniente l’azione di produrre qualcosa di nuovo, invece di considerare prioritariamente l’esistente di qualità.
Responsabile di oltre il 10% delle emissioni globali di gas serra, l’industria tessile e della moda deve ancora compiere la sua rivoluzione verde per ridurre al minimo l’impatto ambientale negativo lungo il ciclo di produzione dell’abbigliamento. In quanto consumatori, i giovani sono i punti di svolta per realizzare questa rivoluzione optando per abbigliamento e abbigliamento realizzati in modo sostenibile e responsabile.
Nei magazzini delle aziende tessili e di quelle manifatturiere giacciono sottovalutati tessuti in diverse quantità che nulla hanno a che vedere con le caratteristiche che qualificano la merce come scarto; se ridimensioniamo il tema nella vita di tutti i giorni, la stessa cosa accade nei nostri armadi: un tesoro sommerso che rendiamo nuovamente visibile e autorevole, pronto per il rilancio ad alto livello sul mercato grazie al progetto Reejeansiamo.
Oggi esistono solo casi di circolarità più o meno virtuosi effettuati da valide aziende, ma rimangono isolati. Per cercare di affrontare più efficacemente questo problema, nel quotidianità di ognuno di noi, abbiamo pensato che realizzare nuovi capi in jeans riutilizzandone di vecchi ma comunque in buono stato, potesse in qualche modo aiutare a cambiare il modo di pensare delle persone: diffondere la cultura del riutilizzo a posto di quella più consumistica dell’usa e getta.
L’iniziativa Rejeansiamo punta sulla necessità di migliorare l’impronta ambientale dell’industria dell’abbigliamento/tessile, adottando un approccio sostenibile, modelli di business green e circolari: dalla scelta della materia prima alla produzione sostenibile.
Un progetto che pone i principi di circolarità, sostenibilità, efficienza delle risorse e riciclaggio/riciclo al centro della catena del valore, dal design alla produzione, per ridurre il tributo del settore sull’ambiente e rendere il modello di business circolare un successo ma anche un’ispirazione per gli altri.
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