Le eccellenze fiorentine: torna a vivere la “Bella” di Tiziano grazie al corso organizzato da OMA e sostenuto dalla Fondazione CR Firenze
Mai tanto osannato come oggi l’artigianato d’arte. E poi qui a Firenze che ne è la culla. Dopo troppi anni di oblio e di disattenzione eccoci ora alla svolta, ad opera di chi forse per primo se ne è occupato in modo serio, professionale, culturale e competente.
Parlo dell’associazione OMA, Osservatorio dei Mestieri d’Arte, voluta e sostenuta dalla Fondazione CR Firenze che ha dato il là ad un progetto prezioso ed importante come la realizzazione di un abito rinascimentale di fama, come quello indossato dalla modella (sconosciuta) nel quadro realizzato da Tiziano ai primi del Cinquecento, “La Bella di Tiziano, commissionato dalla famiglia Della Rovere e conservato alla Galleria Palatina. Il quadro arrivò a Firenze a Vittoria Della Rovere, sposata a Ferdinando II de’ Medici.
Ora quel magnifico abito di velluto scuro con ricami dorati impreziosito da gioielli importanti e perle scaramazze degne di una nobildonna di gran casato, maniche a sbuffo legate da nastri che fanno uscire buffetti di camicia candida, riavrà la vita grazie ad un corso di sartoria promosso da OMA che impegnerà gli aspiranti sarti d’arte per 40 ore. Durante i sette giorni del corso verrà ricreato questo incredibile pezzo di Rinascimento allo Spazio Nota agli Artigianelli, per l’abito destinato poi ad arricchire il Corteo Storico Fiorentino.
Partecipa alla bella iniziativa, come sempre promossa da Fondazione CR Firenze, anche il Maestro orafo Paolo Penko. Col patrocinio del Comune di Firenze, la “Bella” riprende vita con le cure sartoriali degli allievi della docente di sartoria storica Vittoria Valzania.
Prima si studierà il cartamodello del vestito originale, magnifico esempio della moda del Cinquecento e della corte medicea, poi le lezioni per realizzare ex-novo il prezioso abito fedele a quello del dipinto di Tiziano.
Il corso è gratuito grazie a Fondazione CR FIrenze e alla sensibilità del suo Presidente Luigi Salvadori. I partecipanti sono stati selezionati dopo la chiusura delle candidature, che causa pandemia, hanno fatto slittare di un anno l’intero progetto.
A cura di Eva Desiderio – La Nazione