È stato riprodotto, nella tessitura e nella confezione sartoriale, il costume rappresentativo del Corteo Storico di Orvieto: il Capitano del Popolo.
Una nuova vita per il costume del Capitano del Popolo, che viene rinnovato in una sua parte, la veste con giaco, lisa dagli anni e dall’usura. Confezionata con tessuto della Fondazione Lisio già negli anni ’70, torna oggi a nuova vita, con la produzione manuale del lampasso “Lorenzetti” – in seta e oro, fondo marrone con leoni e pavoni – e la confezione della sarta per la Fondazione Lisio, Vittoria Valzania.
L’armatura, lavorata a sbalzo da Marcello Conticelli, come l’elmo in rame con cimiero in piume di struzzo. E poi la spada, elsa dorata con smalti e lo stemma dei Monaldeschi, il cinturone in pelle rossa con sovrapposizioni in cuoio, realizzato a mano dal calzolaio Franco Menichini, così come gli stivali con gli speroni e la fibbia che raffigura la testa di Medusa. Aquile bizantine sul lampasso rosso in seta del mantello, leoni e pavoni su fondo marrone quello della veste con giaco.
Partendo da un’idea, relativamente semplice, della signora Lea Pacini, creatrice del Corteo Storico di Orvieto, si è giunti alla confezione di un’uniforme importante e preziosa, ricca di particolari pregiati. La necessità di sostituire una parte del costume che mostrava segni evidenti del tempo ha offerto, allora, l’opportunità di celebrare la figura dell’antico comandante dell’esercito al quale tuttora è intitolato l’imponente edificio civile che sorge in pieno centro storico.
La decisione sul da farsi è stata presa dopo diverse considerazioni e riflessioni sia di metodo, nel totale rispetto del modello originale, sia di scelta dei materiali. In un primo momento dopo un’attenta ricerca dei tessuti che potessero richiamare le tipologie disegnative medievali che non ha però dato risultati soddisfacenti, i rappresentanti del corteo, hanno richiesto la tessitura del lampasso “Lorenzetti”.
Questo tessuto venne messo a telaio da Giuseppe Lisio per la prima volta nel 1919 in lampasso e in velluto, e agli inizi degli anni settanta del Novecento Lea Pacini, l’anima del Corteo Storico orvietano, lo scelse per la confezione del Capitano del Popolo. Il lavoro quindi si è spostato sulla manifattura con la messa a punto del disegno sulla messa in carta originale, della tessitura su un telaio manuale della Fondazione Lisio e poi con la produzione in seta e oro.
Una mostra presso il Museo etrusco “Claudio Faina” aperta dal 9 aprile fino al 18 giugno 2022 vede un percorso tra le testimonianze della figura del Capitano del Popolo che ha sfilato negli anni lungo le vie di Orvieto e che si conclude con l’esposizione del vecchio costume segnato dal tempo e dalla fatica di chi lo ha indossato e del nuovo costume mostrato nella sua completezza insieme al mantello in lampasso in seta e oro “Aquile bizantine”, anch’esso prodotto dalla nostra manifattura.
A cura di Fondazione Arte della Seta Lisio