La Cravatta: viaggio attraverso la storia dell’eleganza

La Cravatta: un viaggio attraverso la storia dell'eleganza

La cravatta, un tempo attribuita ai croati, ha una storia più antica e intricata di quanto si creda, da sempre accessorio tanto insensato quanto onnipresente nella moda maschile.

La Cravatta: un viaggio attraverso la storia dell'eleganza

Nessun altro accessorio incarna l’eleganza e la raffinatezza dell’uomo moderno come la cravatta. Ma dietro questo semplice pezzo di tessuto si cela una storia avvincente e ricca di curiosità che affonda le sue radici nei secoli passati.

Seppur oggi associata all’eleganza, l’idea di indossare una cravatta non era comune nell’antichità. I Romani, noti per la loro sofisticata cultura, lasciavano il collo scoperto, ma utilizzavano tessuti come lana, cotone o seta per proteggersi dal freddo. Questo accessorio era chiamato “focale”, un termine che derivava probabilmente dalla parola latina “faucase”, che significa “gola”.

Alcuni storici ritengono che i giovani nobili romani potessero adottare la cravatta come modo per distinguersi o evitare i rigidi obblighi sociali.

Il Rinascimento e l’Influenza dei Croati

Ma è nel XVII secolo che la cravatta inizia a farsi strada nella moda europea. Si narra che nel 1660, un reggimento di soldati croati arrivi in Francia con un accessorio particolare al collo, che colpisce l’immaginazione dei francesi.

Questo ornamento, chiamato “croatta” inizialmente e successivamente “cravatta”, ispira persino Re Luigi XIV, che lo adotta come parte ufficiale dell’abbigliamento di corte. Nasce così la figura del “cravattaio”, incaricato di annodare impeccabilmente le cravatte reali.

XIX secolo: la conquista dell’Inghilterra e l’Era Vittoriana

Dopo aver conquistato la Francia, la cravatta sbarca in Inghilterra, dove diventa un simbolo di eleganza e status. Gli studenti di Oxford iniziano a indossarla, creando uno stile distintivo che si diffonde rapidamente.

Nel corso del XIX secolo, noto come l’era vittoriana, la cravatta diventa un elemento fondamentale del guardaroba maschile, simbolo di status sociale e raffinatezza.

Il XX secolo: innovazione e cambiamento

Il XX secolo porta innovazione nel design e nell’uso della cravatta. Si assiste alla variazione delle dimensioni, alla diversificazione dei tessuti e dei colori, nonché all’introduzione di nuovi stili di nodi.

Il brevetto di Jesse Langsdorf nel 1924 rivoluziona il modo in cui le cravatte sono prodotte, garantendo loro una forma impeccabile e duratura nel tempo.

La Cravatta oggi: simbolo di eleganza e professionalità

Oggi, la cravatta continua a essere un simbolo di eleganza e professionalità nell’abbigliamento maschile. Tuttavia, si è evoluta nel corso del tempo, offrendo una vasta gamma di stili e opzioni per esprimere la propria personalità.

Oltre a essere un accessorio pratico, la cravatta è anche un potente strumento di comunicazione non verbale, che può trasmettere fiducia e raffinatezza.

La Vera Storia della Cravatta: Tra Miti e Realtà

Ma qual è la vera origine della cravatta? Nelle ere antiche, le culture preistoriche avevano una pratica insolita: appendevano al collo i testicoli disseccati dei loro nemici uccisi in battaglia. È interessante notare che i croati rivendicano l’invenzione della cravatta durante la Guerra dei Trent’anni (1618-1648), quando inviarono mercenari in Francia che indossavano questo accessorio. Hanno persino istituito una giornata dedicata alla cravatta nel loro calendario, l’8 ottobre. Tuttavia, un semplice sguardo al passato smentisce questa affermazione: il libro di Cesare Vecellio del 1590, riccamente illustrato e dedicato ai costumi del mondo, menziona già la parola “cravatta”. Ancora prima, Eustache Deschamps scrisse una ballata intitolata “Faite restraindre sa cravate”, dimostrando che l’uso di tale accessorio era presente ben prima dell’epoca croata.

Ma la storia della cravatta si estende oltre i confini europei: si trova una sorta di bandana, chiamata cravatta in sanscrito, indossata dai guerrieri di Xian in Cina e dagli ufficiali dell’esercito romano, dove era nota come focale o sudarium in latino. Tuttavia, la versione più simile alle moderne cravatte apparve durante la battaglia di Steinkirk del 1692, nei Paesi Bassi. Durante un attacco improvviso degli inglesi, gli ufficiali francesi, anziché perdere tempo annodando le proprie bandane al collo, le infilarono nell’occhiello del bavero, creando un’immagine attraente e dinamica che divenne di moda per oltre un secolo.

In conclusione, la cravatta rappresenta molto più di un semplice accessorio di moda. È un simbolo di storia, cultura e stile che continua a ispirare e affascinare nel corso dei secoli. Che sia indossata come segno di eleganza o come dichiarazione di personalità, la cravatta rimane un’icona intramontabile dell’abbigliamento maschile.

Nessun altro accessorio incarna l’eleganza e la raffinatezza dell’uomo moderno come la cravatta. Ma dietro questo semplice pezzo di tessuto si cela una storia avvincente e ricca di curiosità che affonda le sue radici nei secoli passati.

L’alternativa alla cravatta: il cravatton

Esiste un’alternativa elegante e raffinata chiamata Cravatton che incrocia gli elementi distintivi del papillon e della cravatta.

Realizzato con maestria artigianale e disponibile in una varietà di colori e tessuti, il Cravatton si adatta perfettamente a qualsiasi occasione, sia essa speciale che quotidiana, aggiungendo un tocco di stile essenziale sia per uomini che per donne.

Il Cravatton si rivela un dettaglio di stile imprescindibile, soprattutto in quei momenti in cui il dress code richiede l’eleganza dello smoking o del frac ma si inserisce con altrettanta facilità anche negli abiti più informali consolidando la sua posizione come componente fondamentale del guardaroba sia maschile che femminile.

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